L’analisi del rapporto tra interessi e amministrazione costituisce un campo di studio tanto rilevante quanto complesso. L’apertura dell’autorità pubbliche verso gli interessi sociali può infatti condurre a risultati assai diversi, talvolta assicurando all’amministrazione la possibilità di acquisire conoscenze e di controllare i conflitti sociali, ma, in altri casi, finendo anche per fare “catturare” le decisioni pubbliche dentro la sfera di influenza dei privati. Gli interessi titolati a essere rappresentati nell’organizzazione dello Stato sono inoltre sempre crescenti e così le relazioni che le istituzioni intrattengono con questi ultimi risultano viepiù variabili. In un contesto di crescente debolezza della politica, il volume offre una ricostruzione delle modalità e degli effetti con cui gli interessi, più o meno organizzati, incidono sull’attività dell’amministrazione pubblica. Nei diversi capitoli, ci si sofferma sulle principali aree in cui la rappresentanza degli interessi si declina in modo formale organico (Camere di commercio e ordini professionali), in cui avviene in via formale procedimentale (rappresentanza datoriale e, in parte, del terzo settore) e in cui si esplica principalmente in modo informale, o comunque secondo schemi estranei alla regolazione pubblicistica (rappresentanza dei consumatori e delle grandi imprese e, in parte, delle fondazioni di origine bancaria). Gli autori, per ogni settore analizzato, si soffermano sulle principali tendenze ricorrenti nella dinamica di interazione tra interessi – pubblici e privati – e istituzioni, mettendo in luce l’evidente sviluppo di sempre più numerose (e spesso micro) forme di corporativismo nella società italiana.
La rappresentanza degli interessi organizzativi. Le trasformazioni dell’Italia corporativa
Averardi Andrea
2019
Abstract
L’analisi del rapporto tra interessi e amministrazione costituisce un campo di studio tanto rilevante quanto complesso. L’apertura dell’autorità pubbliche verso gli interessi sociali può infatti condurre a risultati assai diversi, talvolta assicurando all’amministrazione la possibilità di acquisire conoscenze e di controllare i conflitti sociali, ma, in altri casi, finendo anche per fare “catturare” le decisioni pubbliche dentro la sfera di influenza dei privati. Gli interessi titolati a essere rappresentati nell’organizzazione dello Stato sono inoltre sempre crescenti e così le relazioni che le istituzioni intrattengono con questi ultimi risultano viepiù variabili. In un contesto di crescente debolezza della politica, il volume offre una ricostruzione delle modalità e degli effetti con cui gli interessi, più o meno organizzati, incidono sull’attività dell’amministrazione pubblica. Nei diversi capitoli, ci si sofferma sulle principali aree in cui la rappresentanza degli interessi si declina in modo formale organico (Camere di commercio e ordini professionali), in cui avviene in via formale procedimentale (rappresentanza datoriale e, in parte, del terzo settore) e in cui si esplica principalmente in modo informale, o comunque secondo schemi estranei alla regolazione pubblicistica (rappresentanza dei consumatori e delle grandi imprese e, in parte, delle fondazioni di origine bancaria). Gli autori, per ogni settore analizzato, si soffermano sulle principali tendenze ricorrenti nella dinamica di interazione tra interessi – pubblici e privati – e istituzioni, mettendo in luce l’evidente sviluppo di sempre più numerose (e spesso micro) forme di corporativismo nella società italiana.File | Dimensione | Formato | |
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