“Perché scavare i resti umani? Quali informazioni possiamo ottenere che giustifichino il disturbo delle sepolture?” chiedeva Ubelaker nel 1999. A questa domanda si può rispondere citando Krogman, “Lo scheletro parla, lo scheletro racconta la sua storia”. Da un punto di vista scientifico, l’analisi dei resti umani rappresenta una fonte unica di informazioni per migliorare la nostra comprensione di storie con implicazioni sia locali che globali. Ed è proprio con questo scopo, quello di raccontare la storia degli abitanti della Leopoli-Cencelle medievale, che nel 2017 è stato avviato un progetto per musealizzare alcuni resti umani provenienti dallo scavo, che presentano paleopatologie. Il lavoro doveva poi essere esposto permanentemente all’interno di una vetrina del Museo di Storia della Medicina della Sapienza Università di Roma. La proposta di allestimento è stata elaborata grazie alla collaborazione tra specialisti di ambiti diversi: archeologi, museologi, storici della medicina, antropologi. In ogni passaggio si è tenuto conto di tutte le implicazioni etiche che l’esposizione di questi materiali sensibili sollevano, come pure dell’importanza di ottenere la massima accessibilità, includendo anche bambini e pubblico non specializzato. Iniziata come lavoro di tesi magistrale, la proposta di allestimento si è evoluta e, dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia, ha visto la luce tra settembre e ottobre del 2022. Lo scopo di questo studio è presentare il progetto dalla sua nascita fino alla sua realizzazione, illustrando le scelte effettuate e i motivi dietro tali scelte, spiegando le strategie comunicative adottate e le revisioni delle stesse in corso d’opera.
La musealizzazione dei resti umani di Leopoli-Cencelle (VT)
Nicole Crescenzi
2023-01-01
Abstract
“Perché scavare i resti umani? Quali informazioni possiamo ottenere che giustifichino il disturbo delle sepolture?” chiedeva Ubelaker nel 1999. A questa domanda si può rispondere citando Krogman, “Lo scheletro parla, lo scheletro racconta la sua storia”. Da un punto di vista scientifico, l’analisi dei resti umani rappresenta una fonte unica di informazioni per migliorare la nostra comprensione di storie con implicazioni sia locali che globali. Ed è proprio con questo scopo, quello di raccontare la storia degli abitanti della Leopoli-Cencelle medievale, che nel 2017 è stato avviato un progetto per musealizzare alcuni resti umani provenienti dallo scavo, che presentano paleopatologie. Il lavoro doveva poi essere esposto permanentemente all’interno di una vetrina del Museo di Storia della Medicina della Sapienza Università di Roma. La proposta di allestimento è stata elaborata grazie alla collaborazione tra specialisti di ambiti diversi: archeologi, museologi, storici della medicina, antropologi. In ogni passaggio si è tenuto conto di tutte le implicazioni etiche che l’esposizione di questi materiali sensibili sollevano, come pure dell’importanza di ottenere la massima accessibilità, includendo anche bambini e pubblico non specializzato. Iniziata come lavoro di tesi magistrale, la proposta di allestimento si è evoluta e, dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia, ha visto la luce tra settembre e ottobre del 2022. Lo scopo di questo studio è presentare il progetto dalla sua nascita fino alla sua realizzazione, illustrando le scelte effettuate e i motivi dietro tali scelte, spiegando le strategie comunicative adottate e le revisioni delle stesse in corso d’opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.