Il volume #NATIVI100 curato da Giovanna Uzzani è una monografia completa e aggiornata che ripercorre il percorso artistico di Gualtiero Nativi in occasione della mostra tenutasi presso il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni a Pistoia (19 dicembre 2021-5 giugno 2022) a 100 anni dalla nascita del maestro. Pistoiese di nascita ma fiorentino di adozione, Gualtiero Nativi si dedica alla pittura dal 1946 e nel 1947 approda all'astrattismo. Nel 1948 incontra Giovanni Michelucci, che l'artista riconosce come il suo "unico maestro". Nel frattempo nasce l'Astrattismo Classico, di cui Nativi è uno dei cinque firmatari del manifesto nel 1950. Nel catalogo, un saggio di Alessandro Masetti indaga lo stimolante incontro con la ricerca di Giovanni Michelucci nell'esperienza progettuale del Caffè Donnini di Firenze (1949). Il saggio ricostruisce nello specifico la vicenda progettuale e la storia degli ambienti del caffè fiorentino prima dell’intervento. La convergenza tra arte, architettura, artigianato ed ebanisteria, rendono questo progetto l’esempio emblematico di “architettura corale” secondo l’ideale michelucciano.
Architettura corale. Giovanni Michelucci e Gualtiero Nativi nell’esperienza progettuale del Caffè Donnini
Alessandro Masetti
2021-01-01
Abstract
Il volume #NATIVI100 curato da Giovanna Uzzani è una monografia completa e aggiornata che ripercorre il percorso artistico di Gualtiero Nativi in occasione della mostra tenutasi presso il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni a Pistoia (19 dicembre 2021-5 giugno 2022) a 100 anni dalla nascita del maestro. Pistoiese di nascita ma fiorentino di adozione, Gualtiero Nativi si dedica alla pittura dal 1946 e nel 1947 approda all'astrattismo. Nel 1948 incontra Giovanni Michelucci, che l'artista riconosce come il suo "unico maestro". Nel frattempo nasce l'Astrattismo Classico, di cui Nativi è uno dei cinque firmatari del manifesto nel 1950. Nel catalogo, un saggio di Alessandro Masetti indaga lo stimolante incontro con la ricerca di Giovanni Michelucci nell'esperienza progettuale del Caffè Donnini di Firenze (1949). Il saggio ricostruisce nello specifico la vicenda progettuale e la storia degli ambienti del caffè fiorentino prima dell’intervento. La convergenza tra arte, architettura, artigianato ed ebanisteria, rendono questo progetto l’esempio emblematico di “architettura corale” secondo l’ideale michelucciano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.