Il nascente paradigma scientifico che, tra Ottocento e Novecento, a partire dall’ambito clinico investe l’intera produzione culturale e artistica europea, segna anche la critica d’arte e la storiografia artistica, con significative ricadute in ambito letterario. Partendo dal caso studio del breve testo letterario «Dialogues sur l’art & la science», pubblicato da Paul Richer nel 1897, si propone un’apertura sui risvolti di ordine estetico delle scoperte della medicina sperimentale, radicate nell’utilizzo di nuovi dispositivi tecnologici (fotografia istantanea, cronofotografia, cinematografia). L’osservazione – uno dei punti cardine del metodo anatomo-clinico – contribuisce così alla nascita di un nuovo ideale estetico, il ‘vero’, istituito da un’originale ‘critique scientifique des œuvres d’art’ che in seno all’École de la Salpêtrière unisce ragioni diagnostiche e storico-artistiche. La natura ibrida di questa ‘démarche’ – tra medicina e letteratura artistica – consentirà̀ di sondare le origini della visione moderna del corpo come ‘machine humaine’, idealizzato attraverso l’unione di categorie estetiche classiche e il nuovo ‘culte du vrai
I “Dialogues sur l’art & la science” di Paul Richer tra arte, scienza e letteratura
Plaitano Greta
2021
Abstract
Il nascente paradigma scientifico che, tra Ottocento e Novecento, a partire dall’ambito clinico investe l’intera produzione culturale e artistica europea, segna anche la critica d’arte e la storiografia artistica, con significative ricadute in ambito letterario. Partendo dal caso studio del breve testo letterario «Dialogues sur l’art & la science», pubblicato da Paul Richer nel 1897, si propone un’apertura sui risvolti di ordine estetico delle scoperte della medicina sperimentale, radicate nell’utilizzo di nuovi dispositivi tecnologici (fotografia istantanea, cronofotografia, cinematografia). L’osservazione – uno dei punti cardine del metodo anatomo-clinico – contribuisce così alla nascita di un nuovo ideale estetico, il ‘vero’, istituito da un’originale ‘critique scientifique des œuvres d’art’ che in seno all’École de la Salpêtrière unisce ragioni diagnostiche e storico-artistiche. La natura ibrida di questa ‘démarche’ – tra medicina e letteratura artistica – consentirà̀ di sondare le origini della visione moderna del corpo come ‘machine humaine’, idealizzato attraverso l’unione di categorie estetiche classiche e il nuovo ‘culte du vraiFile | Dimensione | Formato | |
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