Come si rappresenta il mondo che lo circonda una persona non vedente dalla nascita? Come costruisce una mappa mentale dello spazio che gli consente di muoversi con relativa autonomia? Come può parlare di forme e colori che non ha esperito tramite il canale sensoriale della vista? Come descrive con le parole ciò che non ha mai visto? A tali interrogativi cerca di rispondere questo libro attraverso l'analisi del comportamento verbale di un gruppo di individui non vedenti congeniti in riferimento a specifici compiti di tipo semantico e spaziale. Questioni teoriche di carattere linguistico generale vengono affrontate mediante l'ausilio di metodologie avanzate ed in riferimento a due dominî essenziali della cognizione umana: struttura dei concetti e categorie dello spazio nella loro espressione linguistica. La cecità pone infatti interrogativi di rilievo a chi si occupa di semantica e di cognizione, nella misura in cui consente di affrontare da una particolare prospettiva la complessa questione relativa al rapporto tra cognizione, linguaggio ed esperienza sensoriale, su cui il dibattito teorico è stato particolarmente vivace in questi ultimi anni. Centrato sulle rappresentazioni semantiche e sulla loro manifestazione linguistica, il volume si articola in tre sezioni principali, Linguistica e neuroscienze, Norme semantiche e Rappresentazioni spaziali, nelle quali viene presentata un'ampia raccolta di dati originali analizzati in relazione al comportamento verbale di individui non vedenti congeniti, messi a confronto con quello di individui vedenti.
Il ruolo dell'esperienza sensoriale nelle rappresentazioni semantiche
HANDJARAS G;RAMPININI, ALESSANDRA CECILIA;RICCIARDI E;PIETRINI P
2013-01-01
Abstract
Come si rappresenta il mondo che lo circonda una persona non vedente dalla nascita? Come costruisce una mappa mentale dello spazio che gli consente di muoversi con relativa autonomia? Come può parlare di forme e colori che non ha esperito tramite il canale sensoriale della vista? Come descrive con le parole ciò che non ha mai visto? A tali interrogativi cerca di rispondere questo libro attraverso l'analisi del comportamento verbale di un gruppo di individui non vedenti congeniti in riferimento a specifici compiti di tipo semantico e spaziale. Questioni teoriche di carattere linguistico generale vengono affrontate mediante l'ausilio di metodologie avanzate ed in riferimento a due dominî essenziali della cognizione umana: struttura dei concetti e categorie dello spazio nella loro espressione linguistica. La cecità pone infatti interrogativi di rilievo a chi si occupa di semantica e di cognizione, nella misura in cui consente di affrontare da una particolare prospettiva la complessa questione relativa al rapporto tra cognizione, linguaggio ed esperienza sensoriale, su cui il dibattito teorico è stato particolarmente vivace in questi ultimi anni. Centrato sulle rappresentazioni semantiche e sulla loro manifestazione linguistica, il volume si articola in tre sezioni principali, Linguistica e neuroscienze, Norme semantiche e Rappresentazioni spaziali, nelle quali viene presentata un'ampia raccolta di dati originali analizzati in relazione al comportamento verbale di individui non vedenti congeniti, messi a confronto con quello di individui vedenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.