La sentenza n. 17/2020 della Corte costituzionale relativa a un conflitto di attribuzione tra enti sollevato dalla Regione Siciliana a fronte di un provvedimento di vigilanza adottato dalla Banca d’Italia offre l’occasione per ragionare su quel che resta delle competenze regionali in materia di credito e risparmio a seguito della riforma del credito cooperativo e dell’avvio del Meccanismo unico di vigilanza. La questione della delimitazione delle competenze di vigilanza delle regioni e, in particolare delle regioni a statuto speciale, è esaminata assumendo come prospettiva d’indagine quella dell’interferenza del mutato quadro normativo nazionale e sovranazionale, rispetto ai poteri di vigilanza riconosciuti a livello costituzionale e sub-costituzionale alle autorità amministrative regionali.
Quel che resta delle competenze regionali in materia bancaria: i poteri di vigilanza delle regioni alla prova della riforma del credito cooperativo e del diritto dell’Unione europea
Magliari
2020-01-01
Abstract
La sentenza n. 17/2020 della Corte costituzionale relativa a un conflitto di attribuzione tra enti sollevato dalla Regione Siciliana a fronte di un provvedimento di vigilanza adottato dalla Banca d’Italia offre l’occasione per ragionare su quel che resta delle competenze regionali in materia di credito e risparmio a seguito della riforma del credito cooperativo e dell’avvio del Meccanismo unico di vigilanza. La questione della delimitazione delle competenze di vigilanza delle regioni e, in particolare delle regioni a statuto speciale, è esaminata assumendo come prospettiva d’indagine quella dell’interferenza del mutato quadro normativo nazionale e sovranazionale, rispetto ai poteri di vigilanza riconosciuti a livello costituzionale e sub-costituzionale alle autorità amministrative regionali.File | Dimensione | Formato | |
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