Come molte cattedrali medievali, quella di Terracina si caratterizza per il suo sviluppo diacronico, intercorso – almeno per la fase basso-medievale – dalla consacrazione del 1074 alla posa in opera del candelabro per il cero pasquale, realizzato nell’anno 1245. È in questo lasso temporale che si inseriscono, verosimilmente a più riprese e per mani diverse, tutti quegli elementi di arredo liturgico sottesi alla definizione dello spazio sacro medievale. Alcuni dei manufatti, in particolare le tre lastre oggi esposte nel presbiterio, mostrano specifiche analogie tecniche e materiali con il fregio musivo del portico della cattedrale, tali da obbligarci ad una riflessione sulle complesse vicende costruttive di quest’ultimo, tuttora oggetto di un vivace dibattito. Più in generale, è il tentativo di interpretare al meglio questa eterogeneità di materiali e tecniche e questa diversità di riferimenti culturali a spingerci ad adottare un approccio olistico che tenga conto dei manufatti nel contesto dell’intero edificio.
Mutuazioni, sincretismo e interculturalità in Marittima. Lo spazio sacro e gli arredi liturgici del duomo di Terracina
Ruggero Longo
Writing – Original Draft Preparation
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2020-01-01
Abstract
Come molte cattedrali medievali, quella di Terracina si caratterizza per il suo sviluppo diacronico, intercorso – almeno per la fase basso-medievale – dalla consacrazione del 1074 alla posa in opera del candelabro per il cero pasquale, realizzato nell’anno 1245. È in questo lasso temporale che si inseriscono, verosimilmente a più riprese e per mani diverse, tutti quegli elementi di arredo liturgico sottesi alla definizione dello spazio sacro medievale. Alcuni dei manufatti, in particolare le tre lastre oggi esposte nel presbiterio, mostrano specifiche analogie tecniche e materiali con il fregio musivo del portico della cattedrale, tali da obbligarci ad una riflessione sulle complesse vicende costruttive di quest’ultimo, tuttora oggetto di un vivace dibattito. Più in generale, è il tentativo di interpretare al meglio questa eterogeneità di materiali e tecniche e questa diversità di riferimenti culturali a spingerci ad adottare un approccio olistico che tenga conto dei manufatti nel contesto dell’intero edificio.File | Dimensione | Formato | |
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Gianandrea-Longo - Lo spazio sacro della cattedrale di Terracina - 2020.pdf
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