After the first publication of the Genealogical Tree of the Medici Family (1569), many Florentine families resorted to the same “inventor”, the genealogist Scipione Ammirato, asking him for their family trees. Starting from a review of the engravings produced by Ammirato and his heir, Cristoforo del Bianco, this article explores their iconographic characteristics. It sheds light on the dynamics of production and diffusion. Unpublished documents demonstrate the entrepreneurial nature of Ammiratos’ activity, which involved professional designers and painters, sometimes tasked with the execution of paintings on canvas. The painted production will last much longer than the two Ammiratos’ activity throughout the Seventeenth century, when specialized painters worked for the Florentine patriciate and painted large genealogical trees on canvas, often indebted to Ammirato’s inventions, or faithful copies. Among these painters, Alessandro Bonini – a painter completely overlooked by scholarship – will be presented as one of the most recognizable through analyzing four of his newly discovered works.

Dopo la prima pubblicazione dell’Albero genealogico dei Granduchi di Toscana (1569), molte famiglie fiorentine ricorsero allo stesso “inventore”, il genealogista Scipione Ammirato, commissionandogli i propri alberi genealogici. Partendo da una rassegna delle incisioni realizzate da Ammirato e dal suo erede Cristoforo del Bianco, questo articolo ne esplora le caratteristiche iconografiche e fa luce sulle dinamiche di produzione e diffusione. Documenti inediti dimostrano il carattere imprenditoriale dell’attività dei due Ammirato, che coinvolse disegnatori e pittori professionisti, talvolta incaricati dell’esecuzione di dipinti su tela. La produzione pittorica si stende ben più a lungo dell'attività dei due Ammirato, per tutto il Seicento e Settecento, quando pittori specializzati operano per il patriziato fiorentino dipingevano grandi alberi genealogici su tela, spesso debitori delle invenzioni degli Ammirato (quando non copie fedeli). Tra questi pittori, Alessandro Bonini – oggi totalmente dimenticato – è presentato come uno degli interpreti del genere più riconoscibili, attraverso l'analisi di quattro sue opere recentemente scoperte.

Per una storia degli alberi genealogici dei fiorentini: incisioni, dipinti e documenti da Scipione Ammirato ad Alessandro Bonini

Focarile Pasquale
2023

Abstract

After the first publication of the Genealogical Tree of the Medici Family (1569), many Florentine families resorted to the same “inventor”, the genealogist Scipione Ammirato, asking him for their family trees. Starting from a review of the engravings produced by Ammirato and his heir, Cristoforo del Bianco, this article explores their iconographic characteristics. It sheds light on the dynamics of production and diffusion. Unpublished documents demonstrate the entrepreneurial nature of Ammiratos’ activity, which involved professional designers and painters, sometimes tasked with the execution of paintings on canvas. The painted production will last much longer than the two Ammiratos’ activity throughout the Seventeenth century, when specialized painters worked for the Florentine patriciate and painted large genealogical trees on canvas, often indebted to Ammirato’s inventions, or faithful copies. Among these painters, Alessandro Bonini – a painter completely overlooked by scholarship – will be presented as one of the most recognizable through analyzing four of his newly discovered works.
2023
Dopo la prima pubblicazione dell’Albero genealogico dei Granduchi di Toscana (1569), molte famiglie fiorentine ricorsero allo stesso “inventore”, il genealogista Scipione Ammirato, commissionandogli i propri alberi genealogici. Partendo da una rassegna delle incisioni realizzate da Ammirato e dal suo erede Cristoforo del Bianco, questo articolo ne esplora le caratteristiche iconografiche e fa luce sulle dinamiche di produzione e diffusione. Documenti inediti dimostrano il carattere imprenditoriale dell’attività dei due Ammirato, che coinvolse disegnatori e pittori professionisti, talvolta incaricati dell’esecuzione di dipinti su tela. La produzione pittorica si stende ben più a lungo dell'attività dei due Ammirato, per tutto il Seicento e Settecento, quando pittori specializzati operano per il patriziato fiorentino dipingevano grandi alberi genealogici su tela, spesso debitori delle invenzioni degli Ammirato (quando non copie fedeli). Tra questi pittori, Alessandro Bonini – oggi totalmente dimenticato – è presentato come uno degli interpreti del genere più riconoscibili, attraverso l'analisi di quattro sue opere recentemente scoperte.
Albero genealogico, Firenze, Medici, Patriziato fiorentino, Scipione Ammirato, Alessandro Bonini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11771/36942
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