Nel panorama italiano la storia di alcuni grandi studi fotografici e della loro produzione risente ancora oggi di un ritardo considerevole. Quest’ultimo, insieme a una lettura del medium condizionata da paradigmi derivati dalla tradizione storico-artistica, appare coadiuvato dall’oblio di alcuni generi ritenuti ad oggi minori ma che tra il XIX e il XX secolo ebbero grande fortuna. Tra questi spicca la fotografia di costume che, insieme alla veduta e alla riproduzione di monumenti e opere d’arte, rappresentava una parte consistente dell’offerta commerciale degli atelier in grado di documentare e diffondere l’immagine dell’Italia e della sua cultura all’estero. Tale genere, concepito per catturare la vita di strada, il folklore locale e i mestieri regionali, calca alcuni stereotipi tipici dell’immaginario dell’italianità popolare con numerosi ritratti di bottegai e venditori ambulanti di bevande e cibarie, restando in bilico tra il gusto pittoresco derivato dalla tradizione incisoria settecentesca e un nuovo sguardo etnografico di matrice positivista.
Commercianti e mangiatori di spaghetti. Cibo e fotografia di costume nei cataloghi dei fotografi fra XIX e XX secolo
Plaitano Greta
2025
Abstract
Nel panorama italiano la storia di alcuni grandi studi fotografici e della loro produzione risente ancora oggi di un ritardo considerevole. Quest’ultimo, insieme a una lettura del medium condizionata da paradigmi derivati dalla tradizione storico-artistica, appare coadiuvato dall’oblio di alcuni generi ritenuti ad oggi minori ma che tra il XIX e il XX secolo ebbero grande fortuna. Tra questi spicca la fotografia di costume che, insieme alla veduta e alla riproduzione di monumenti e opere d’arte, rappresentava una parte consistente dell’offerta commerciale degli atelier in grado di documentare e diffondere l’immagine dell’Italia e della sua cultura all’estero. Tale genere, concepito per catturare la vita di strada, il folklore locale e i mestieri regionali, calca alcuni stereotipi tipici dell’immaginario dell’italianità popolare con numerosi ritratti di bottegai e venditori ambulanti di bevande e cibarie, restando in bilico tra il gusto pittoresco derivato dalla tradizione incisoria settecentesca e un nuovo sguardo etnografico di matrice positivista.File | Dimensione | Formato | |
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